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13 Dec 23:04

Giovedì 19 Settembre 2013

by SquilibrioDeiSensi
Ci siamo incontrati giovedì scorso..al nostro solito bar.
Eri bellissimo...come sempre.
Ti ho raccontato delle mie riflessioni...che mi hanno portato a prendere un'altra strada...
Avevi gli occhi lucidi...poi quando mi hai preso le mani...tremavano.
Io ti ho baciato una mano...Tu hai gradito e hai voluto che lo rifacessi.
Mi hai detto che ci sarai sempre per me.
Lo stesso vale per me.
Lo sappiamo...è così.
Vederti così mi ha aperto un buco nel cuore...
Ti sto sognando tutte le notti...e sono molto turbata.
Non pensavo fosse così difficile allontanarmi da te..vivere senza appartenerti.
Non pensavo mi rimescolasse dentro tutta questa angoscia.
Te l'ho scritto ieri...
e la tua risposta è stata dolce,bella e sensata.
Vuoi che io sia felice.
Speriamo...
Nel frattempo penso a tutti i bei momenti vissuti insieme...
sogno di averti sempre al mio fianco...
Lui mi piace...certo...ma non vale nemmeno una tua unghia del piede.
Di uomini come te in giro non ce ne sono.
Una carezza Mio Amato.
Nel mio cuore sarò sempre tua...inutile.
SdS

13 Dec 22:46

Windows Threshold: Il ritorno del tasto Start

by Giovanni Damiano

windows-blue

E dopo il “falso Start” di Windows 8.1, pare che con Threshold sia la volta buona che il tasto Start ritorni in tutto il suo splendore o almeno questo è quanto sostiene Mary Jo Foley di ZDNet.

Il ritorno del tasto Start

Con Windows Threshold i sistemi operativi saranno 3, il primo basato sull’ambiente Modern, installato non solo su PC e tablet con chip ARM e Intel ma anche su smartphone e tablet, il secondo invece chiamato Metro Style non è ottimizzato per l’esecuzione di applicazioni Win32 per questo la vecchia interfaccia verrà eliminata definitivamente e il terzo e ultimo sistema chiamato Enterprise Consumer traditional potrebbe vedere nuovamente il ritorno del tasto Start.

A differenza dello Start di Windows 8.1 che del menu ha solo l’icona, con il sistema operativo Enterprise gli utenti si ritroveranno tutte le feature di Windows 8 eccetto la Metro ma con la barra di Start vista fino a Windows 7. In altre parole sarà come ritrovarsi un Windows 7 ma con tutte le potenzialità di 8. Per ora sono solo chiacchiere, voci di corridoio, per questo vi invitiamo ad attendere una conferma o smentita prima di esaltarvi.

Windows Threshold in realtà secondo quanto ha affermato Microsoft tempo fa è un gruppo di aggiornamenti previsti non solo per Windows ma anche per Xbox One e Phone. L’idea dei tre sistemi operativi da cui prende anche il nome “Threeshold” è stata buttata li da ZDNet.

Windows e Start di nuovo insieme

Fino a Windows 7 era possibile grazie al tasto Start accedere al menu dove risiedevano tutte le applicazioni installate, con Windows 8, Microsoft ha deciso inizialmente di eliminare il tasto Start ma di introdurlo successivamente con 8.1 anche se si tratta solo dell’icona, una volta cliccato su di essa apparirà l’odioso menu “Metro Style”.

Cosa ne pensate del ritorno del tasto Start?

L'articolo Windows Threshold: Il ritorno del tasto Start sembra essere il primo su Internet & Geek Blog.

13 Dec 22:42

Adriana Lima shoots for Vogue Spain

by WeLoveAdriana

Adriana Lima faz ensaio para Vogue Espanha



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13 Dec 22:13

Tienimi stretta

by MichiVolo


Scrivimi addosso. Scrivimi le storie che vorrei sentirmi raccontare quando mi sento sola. 
Quando fuori è buio e sorseggio la tisana ai mirtilli guardando le luci della città spegnersi lentamente.
Scrivimi addosso che mi penserai, che quando questo dicembre sarà passato, sarai ancora con me, dall'altra parte del mondo a prendere in giro la vita.
Scrivimi la bellezza, raccontamela con le parole che meglio sai, ricama fiori sulla mia pelle, impara le linee del mio corpo a memoria, sfiorale con le dita.
Vienimi a prendere, aspettami, guardami mentre mi specchio, definisco i contorni del mio viso con i colori, i miei occhi, le mie labbra, la mia pelle, le mie ciglia, sono consacrate a te.
E non guardarmi quando ti dico che potresti piacermi, mi sconvolgi, crei un caos dentro che nessuna equazione potrebbe ordinare. Sei la causa di un disordine che disgrega ogni principio biofisico dentro il mio corpo. 
Portami lontano, regalami una valigia di promesse, un libro di poesie, una sciarpa ricamata di speranze.
E poi tienimi stretta, ora che ho voglia di restare.


13 Dec 21:53

Inferno - Seconda parte

by DeboraandDebora

                                                                                                    "Arriverà un momento in cui la mia   anima dovrà rendere conto a Dio. Quel giorno, il giorno della mia Apocalisse,
mi auguro che l'unico peccato che dovrò confessare
 sia quello di aver voluto vivere fino in fondo".
Debora L.
   

Sono desta. Si sono desta. Stropiccio gli occhi e accavallo le gambe poggiandole sul tavolino, davanti il divano. Le cosce scoperte dai pantaloncini sono appena abbronzante e fa caldo già a prima mattina, anche sotto la canotta leggera. Guardo l'orologio. Proprio prima mattina non è. Avevo bisogno di dormire. Socchiudo un attimo gli occhi e cerco di ricordarmi del sogno appena fatto. So che sei vicino. Che stai per ricomparire. Sento sempre quando stai per ricomparire.
Ma stavolta sono perfettamente sobria. Devo esserlo. Devo essere al meglio della mia forma fisica per fronteggiarti.
IO sono quasi sempre sobria, anche se bevo. L'ubriacatura è uno stato di normalità per me. Mi ubriaco di vita al risveglio e resto così fino a quando poggio la guancia sul cuscino. Ma quando piango... quando piango no. Sono desta, sono troppo desta. E non mi piace esserlo. Io preferisco sempre sognare. E se mi uccidono un sogno... se mi uccidono un sogno... io... io.....
ECCOTI.
"Ce l'hai fatta ad alzarti...".
Ti guardo. Sembri più giovane dall'ultima volta. Quando era? In inverno? Si, in inverno. Faceva freddo, molto freddo.
"Noi non invecchiamo, lo sai".
"Non te l'ho chiesto".
Il tuo tanfo di zolfo comincia a permeare l'aria.
"Il tempo per gli angeli si ferma..."
"Non sei un angelo. Non lo sono io".
"Lo eravamo... entrambi. Scorre molto più lentamente, molto più lentamente... e lascia pochi segni sulla pelle... ma li porti tutti nell'animo.... vero bambola?"
Ti guardo, fisso negli occhi. Come al solito sei bello. Troppo.
"Non sono la tua bambola".
"Sei una bambola. Una bimba bellissima. Ho letto il tuo sogno. Ti ho vista. Mi piace osservarti. Mi piace osservare le tue..."
"Le tue cosa?"
"Sensibilità. Mi rendono più forte".
"Non sei forte oggi". Ti sento. Non sei forte. Mi avvicino di colpo e afferro da dietro il tuo braccio. Mi accosto al collo, all'orecchio e sussurro:
"Sei a un passo... un passo da me. Ti manco. Ti manco io... Sarò io a vincere lo sai..."
"VIA".
Mi sbatti via con tutta la tua forza. Il tanfo aumenta. Hai gli occhi rossi dalla rabbia. L'orgoglio... Il tuo peccato maggiore. Quello che ti è costato la perdita del paradiso.... Sono contro la parete e mi blocchi. Ho gli occhi tuoi negli occhi. Nero contro nero. Mi stai guardando dentro. Ti sto guardando io. Il confine tra il male e il bene è molto labile, molto labile. E l'amore è l'unico sentimento che può distruggerlo. Mi prendi il viso tra le mani e lo stringi:
"I pugni. Hai i pugni stretti. Ti fanno male. Gli altri ti fanno male. Vieni da me".
"MAI".
"E' riuscito almeno a sentire la tua energia mentre era dentro te?"
"Chi?"
"Lo sai chi... idiota. Che idiota! L'unica cosa per cui valga la pena fare l'amore con un angelo caduto è sentire quell'energia... indomabile, incessante, insaziabile. Ti prende testa e stomaco. E non riesci più a farne a meno... E' questo il punto?"
"Non lo so... quale sia il punto. E non me lo domando. Non me lo domando più".
Non mi domando più perché distruggono i sogni e si sceglie l'inferno a danno del paradiso. Nel mio stato di sobria ubriachezza non ha alcun senso.
"Sei troppo... troppo per un mortale... comune... comune... è comune. Vieni da me..."
"Finiscila".
"Stai perdendo forze".
"FINISCILA".
"Il tuo corpo delizioso... non si può farne a meno poi... ma la tua anima ahi ... irretisce... L'uomo è uno stupido animale... AH AH AH ... per questo vincerò io...Non c'è posto per l'anima... non c'è... allontana, spaventa, fa paura. AH AH AH . Per questo l'uomo è... è meno della mediocrità".
Sorridi. Ho paura di darti ragione. Il tuo puzzo aumenta. Quando la tua saggia scienza penetra negli abissi della natura... aumenta.
"Non ho chiesto niente. Non chiedo niente".
"Tu non chiedi. Viene naturale pensare cosa si può dare".
"Smettila di psicanalizzarmi. Il verme della tua morbosa curiosità mi scivola da dosso. Non mi si può dare niente. Non qui. Non ora. Non in questo tempo, forse neanche nei prossimi secoli. Siamo vicini.."
"Già... Ma tu indulgi troppo.  Si sono aperti già i quattro sigilli..."
"Devono aprirsene sette ... e siamo ancora lontano..."
" Ma tu? Tu? Hai insegnato ad amare a qualcuno? Impresa inutile... ".
Ora mi sei  vicino e ammicchi. Mi guardi sinistramente e per un attimo il tanfo sparisce.
"Misero l'uomo vero? Puoi scegliere di domarlo, dominarlo e non lo fai... questo stupido libero arbitrio... stupido".
"Perché sei qui?".
"Per ricordarti".
"Non ne ho bisogno".
"Per riscaldare il campo di battaglia..."
"E' ancora lontano il giorno".
"Per... "
"Per ?".
Mi guardi e negli occhi neri scorgo un guizzo di malinconia. Il tempo dei balocchi è finito da un tempo. Ma in fondo... in fondo.
"Vai via. E' meglio. Lasciami sola. Come sempre...".
"Io..." Indugi un attimo mentre cammini e ti rigiri...
"Lascia perdere. I ruoli sono già decisi. Io rimarrò qui a sperare che tu impari ad amare tu rimarrai nel tuo regno a sperare che io cambi. Ma io non cambierò. Non cambieremo..."
"Forse...".
Tiro via una bottiglia dal tavolo. La mia ombra sul muro porta il riflesso invisibile di un'ala.
"Forse... forse domani sarà tutto finito"...
 
 
 
 
 
 
 

13 Dec 21:14

Invictus di William Ernest Henley

by Cavaliere oscuro del web

Invictus

Dal profondo della notte che mi avvolge,
Nera come un pozzo da un polo all'altro,
Ringrazio qualunque dio esista
Per la mia anima invincibile.
Nella feroce morsa della circostanza
Non ho arretrato né gridato.
Sotto i colpi d'ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma non chino.
Oltre questo luogo d'ira e lacrime
Incombe il solo orrore delle ombre,
E ancora la minaccia degli anni
Mi trova e mi troverà senza paura.
Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino;
Io sono il capitano della mia anima.

 William Ernest Henley

13 Dec 20:57

Promoted Work: Rene de Haan - Mooi

by Lawrence van Niekerk

Rene de Haan - Mooi

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Rene de Haan has just released his first book. It’s a large format collection of his photographs; the book is available as a limited edition from his website. The book is independently published and is worth supporting.

Rene is based in Amsterdam, The Netherlands.

Rene_de_Haan-Mooi-05.jpg
13 Dec 20:56

Madonna by Lee Friedlander

by Lawrence van Niekerk
13 Dec 20:54

Allen Henson

by Lawrence van Niekerk
13 Dec 20:53

François Sechet

by Lawrence van Niekerk
13 Dec 20:52

Jerry N. Uelsmann

by Lawrence van Niekerk
13 Dec 20:50

Kesler Tran

by Lawrence van Niekerk
09 Dec 22:37

Regalo di primavera

by Esprimendosi
 Abbracciato

Dall’oscurità
Guardavo le stelle…
Desideravo
Toccarle…

Notte
Di primavera
Una stella,
La più bella…
In terra
Hai fatto cadere
E il mio sogno
Come per incanto
Hai avverato…

Nel desiderio
La mia anima…
Senza le ali
Ho liberato
E dove non immaginavo
Mi ha portato.

Massimiliano D.A.
09 Dec 19:07

Adriana Lima looks sexy posing for Victoria's Secret

by WeLoveAdriana

Adriana Lima posa sexy para Victoria's Secret


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09 Dec 19:04

Scarpe troppo nuove

by kai zen a
Potrei raccontarvi che l’argomento dell’articolo di oggi arriva dritto dritto da mia figlia grande (quasi nove anni) e dalle sue nuove sneaker alte nere bianche e viola, costate tra l’altro un botto. Da quanto mi ha fatto tenerezza – e ridere – in questi primi giorni con quelle scarpe strafighe ai piedi: sembra quasi incapace di camminare normale, forse le piacciono […]
04 Dec 09:12

Pensione

by kai zen a

anziani_21-300x294Oggi voglio tirarmi i vaffanculo addosso. Così, per divertimento.

In un paese che si indigna all’unisono ogni qual volta un giornale o un portale internet menziona a caso (e spesso a cazzo) tagli, riduzioni, tetti massimi alle pensioni, agli assegni, agli accompagnamenti di quei simpatici ingordi delle generazioni che ci precedono – perchè amici, di questo si tratta – io qui voglio cantarla con tutt’altra melodia: che si fottano :D

Con massima cordialità e rispetto, intendo, ma il caldo suggerimento rimane eccome. Perchè anch’io adoro i miei vecchi come tutti voi, ci mancherebbe, e non mischierei mai discorsi simili con la stima personale, l’affetto, i legami di sangue e/o di convivenza eccetera eccetera, però che se andassero un pò affanculo, ‘sti vecchi che ormai oggigiorno occupano in pianta stabile questo nostro paese. Lamentandosene pure!

Innanzitutto chiedetevi perchè si indignano tutti quando si sente di una qualsiasi riduzione di cinque euro al mese delle pensioni, o dell’allungamento di qualche mese del periodo di lavoro necessario (faccio per dire) e via dicendo. Perchè? Perchè questo senza dubbio è da tempo un paese di vecchi, e ormai anche un paese PER vecchi. Solo per vecchi. Ed ecco spuntare dappertutto centri Auser invece che asili nido. Ecco il diffondersi di eccezioni, strappi alle regole, permessi speciali, pietà a palate per le sedicenti ‘condizioni disagiate’ dei vecchi.

Ma in che film, amici? Innanzitutto facciamo un graaaan bell’inventario, per capire meglio di cosa stiamo parlando: tutti si piangono addosso, ma che mi presentino un bel certificato ISEE, che va tanto di moda oggi. E sincero, mica taroccato. Piangono per che cosa? Vediamo come sono messi, uno per uno, in termini di proprietà immobiliari, per esempio, o mobiliari, le loro attuali agevolazioni, i servizi a sbafo eccetera. Vediamo un pò, sono proprio curioso. Vediamo come hanno smanettato negli anni in termini di condoni e sanatorie ‘una tantum’, in termini di magheggi con residenze e documenti vari. Vediamo cos’hanno ricevuto - con o senza diritto - dallo Stato nei vari decenni, e vediamo cosa oggi lo stesso Stato è in grado di garantire agli ALTRI.

Perchè sapete, cari navigatori e carissimi anziani italici di oggi che vi lamentate in continuazione, esistono anche gli altri in una società. Non solo i vostri pur fondamentali (per voi) interessi personali, i vostri conticini, le ansie, le manie, le file che volete saltare, la roba che ancora oggi pretendete di arraffare. E con quelle maniere insopportabili, tra l’altro. Ma chi cazzo vi credete di essere?

Fatevi da parte, piuttosto, e ringraziate politici e Vaticano che vi hanno trattato coi guanti per decenni interi. Pensioni a 35 anni. Edilizia popolare. Mutui come se piovesse. Tutto per mantenere gli status quo di potere di Balena Bianca e chiesa, ovviamente. Tutto senza pensare nemmeno per un attimo al futuro, alle generazioni dopo, a quello che sarebbe stato.

E il risultato lo vediamo tutti, oggi: la devastazione. E quelli che fanno? Ancora che si lamentano.

Ancora che vogliono fregarmi il posto dal panettiere. Che non aspettano, che usano quei modi rozzi solo perchè lo ritengono scontato. Perchè sono anziani.

Allora ascoltate bene, con tutta la serenità di un camionista convertito ormai allo yoga, e con un ampio sorriso stampato in volto:

andate a cagare.

Senza ritorno.


04 Dec 09:10

Padre sbagliato – La televisione

by kai zen a

watching%20television-1523889Chiunque sia padre o zio (o nonno o babysitter, o al limite pedofilo) sa bene che i bambini, tutti i bambini, sono pazzi per la televisione. Non importa se siete la famiglia più intellettuale e radical chic del pianeta, se avete o non avete la tv a casa (o come spesso accade la nascondete per il mondo esterno, o per l’esattore della tassa Rai, ma ce l’avete eccome, anzi ne avete due), se avete un sacco di bei giochi di società, oppure delle idee meravigliose per intrattenere sempre i mocciosi. Niente di tutto questo è rilevante: i vostri figli (o nipoti ecc.) prima o poi si rincoglioniranno davanti alla tv, e ne vorranno sempre più, in modo sempre più ossessivo, senza sosta, senza fondo. E la cosa vi darà fastidio. Oh, se vi darà fastidio.

Ma non c’è rimedio, sapete? Funziona così, questione proprio genetica, probabilmente. I bambini adorano rincoglionirsi con la tv. È che ne è passato di tempo da quando eravamo noi a rincoglinirci, chi se ne ricorda più? E comnque, con quegli schermi di merda che c’erano una volta, con la gente che ci parlava attorno tutto il tempo, l’audio ridicolo, il rumore di fritto misto dalla cucina eccetera chi riusciva veramente a rincoglionirsi? Nessuno, diciamolo. Oggi invece, con tutta questa qualità di visione e ascolto, hai voglia…

In relazione a tal spiacevole fenomeno infantile il genitore del terzo millennio ha fondamentalmente due strade da seguire, o meglio tre. Eccole:

1* essendo il genitore stesso un patito di tv, un prodotto medio dell’accozzaglia umana degli ultimi cinquant’anni, non gliene frega più di tanto dell’irresistibile carica a piazzarsi davanti allo schermo e sciropparsi n’importe quoi a qualsiasi orario del proprio erede. Anzi. Più cresce, più aumenta l’area di gusti convergenti nei programmi da sciropparsi. Dunque, accesso libero 24/7, o quasi. Attenzione a schifarlo, amici internauti di un certo spessore culturale come il sottoscritto, alla fine forse questo approccio è quello che porta a casa il risultato migliore (incoscientemente, d’accordo)…

2* essendo il genitore un gran bel pezzo di intellettuale, attento alla reputazione, alla salute, all’alimentazione, al politicamente corretto, all’importanza della lettura, della cultura della tolleranza, del rispetto bla bla bla (insomma, tutti noi qui presenti), la televisione è bandita o tollerata a fatica, e dunque non viene somministrata, o solo in occasioni specialissime, solo per poco tempo, solo per certe visioni, solo accanto a un adulto, solo senza sgranocchiare nulla nel contempo eccetera. Insomma, mille paletti a tentar di smorzare il fenomeno della volontà infantile di rincoglionimento. Bene. E i risultati li porta a casa, cotanto impavido genitore? Boh

3* essendo il genitore un amante dell’ibrido (non del brivido), un meticcio, un disilluso, un pratico, un individuo che vuole vivere anche la propria vita, la televisione è permessa al marmocchio a determinate regole, tipo un massimo di orario quotidiano, un determinata fascia oraria e non altre, e via dicendo. In via teorica tale soluzione dovrebbe evitare il tipico fenomeno di voglia matta derivante da divieto (funziona più o meno così per tutto, con noi simpatici umani) e anche il rincoglionimento totale da reiterata, libera esposizione ai raggi gamma emanati dal televisore.

Certo, far rispettare gli accordi nel quotidiano sarà senza dubbio più difficile rispetto a lasciare libero accesso o tenere lo strumento tecnologico sotto apposita tendina nascondente, dunque inizialmente forse vi chiederete: ma chi cazzo me l’ha fatto fare… non potevo scegliere la busta uno o la busta due? Ma nel lungo periodo, amici, questo gran pezzo di gnocco di camionista vi garantisce:

vincerete.

Non avranno più interesse nella tv, un giorno.

Guarderanno youporn o si metteranno mezze nude in bacheca su meetic

:D

Ora dormite sonni tranquilli (con la tv accesa)


04 Dec 09:09

Perdendo la vista e Prendendo freddo nel popolo dei GiappoNeve

by Mea



Ciao vecchie ciabatte,
vi scrivo in diretta da sotto metri di piumino in quel di Tokyo, non che faccia freddo, è solo che ho una sorella che pensa di prender freddo anche solo se le sbadigli in faccia.
Ormai è un mese e mezzo che sono qui, devo dire la verità mi aspettavo qualcosa di completamente diverso. Nella mia immaginazione c'era talmente tanta gente che quando ti affacciavi alla finestra c'era qualcuno a stringerti la mano, anche se sei all'ottavo piano.
Invece, è proprio così. No, gente ce n'è, però sono tutti silenziosi e tranquilli che sembra di star da soli quando cade la neve. Non so perchè debba necessariamente cader la neve però era per far capire quanto sono silenziosi.
Insomma la neve che cade in verità sono giapponesi.
Quindi fatti due conti quando metti fuori la lingua per prendere un fiocco di neve.
Ci sono altre bellissime cose di Tokyo, che mi piace davvero molto contro ogni mia aspettativa, ma da raccontare è lunga e si è fatta una certa.
Io e la sorella che prende freddo stiamo facendo una gara contro il tempo per realizzare due "manga" al prezzo di uno, da consegnare prima di dicembre.
Siccome già il tempo stringe ho deciso di farne uno nello stile che mi da più soddisfazioni, quello che mi impegna almeno tre quarti di giornata e in cui perdo diottrie a manciate.
Vedremo come andrà a finire, se morirò prima io o il manga.
Ultimamente disegno come una pazza furiosa, mi è concessa l'ora d'aria nei week-end, in cui cerco di svagarmi disegnando cose a caso. Come quelle che ho postato.
La prima è Marceline, di Adventure Time, cartone che amo alla follia e che mi ricorda tutti le mattine a monopolizzare il divano e il telecomando di quel santo di moroso che ho.
Il secondo disegno lo posto per parlarvi di una mia dipendenza, che non è nata qui come qualcuno potrebbe pensare. Io adoro i drama giapponesi e coreani! Quindi vendo gli organi per uno straccio di link per "drama streaming sub ita"  che non ho ancora visto T.T
Il terzo disegno è un disegno a caso, così per fare.
Ho lasciato un po' da parte la tavoletta grafica e sto riprendendo a disegnare a mano, fare le tavole mi risulta più facile e veloce così. Lo dimostra, appunto il primo disegno interamente fatto a pc e tavoletta.

Basta, non ho niente da dire a mia discolpa.
"Aggiornato, abbiamo aggiornato" come direbbe mia madre, e niente... buona giornata, o serata, o nottata a tutti voi che ci seguite da casa.

Saluti dal Giaccone.

C!

02 Sep 22:25

"Come sempre.." (video personale)

by noreply@blogger.com (Tiziano Gioiellieri)
Tizianogioiellieri

Sto ascoltando "Harvest" di Neal Young (l'album completo su YouTube QUI). Mi sono ritrovato nell'ascolto di questo album che trasmette un po' di pace e serenità. E amore. Un mare di amore. Stimola, il disco, quella parte di me che non mostro in realtà mai per bene

Sto ascoltando "Harvest" di Neal Young (l'album completo su YouTube QUI). Mi sono ritrovato nell'ascolto di questo album che trasmette un po' di pace e serenità. E amore. Un mare di amore. Stimola, il disco, quella parte di me che non mostro in realtà mai per bene. Seee, mi dicono "sei sensibile, anche troppo" e tuttavia l' amore che ho nell'anima è fatto anche di rabbia e dolore. Di sofferenze tramutate in dolcezze e carezze. Ma anche di ire funeste. Le mie ire che mi distruggono, se non sto attento per bene, tutte le relazioni importanti. Io non vorrei essere amato, di fondo. Mi pongo nell'amore altrui, do tutto me stesso (quasi) e poi sembra che scappi. Tant'è, non mi piace e voglio smettere. La vita fa tutto da se e mi sta mettendo di nuovo di fronte a me in maniera dura e consueta.  Conosco questo aspetto che la vita mi ri-presenta, bene lo conosco. Cioè di fronte all' uomo che vedo la mattina nello specchio mentre mi sbarbo, privo di ogni maschera, maschere che tolgo in compagnia di qualcuno, ma non del tutto, mai del tutto. il timore non è di soffrire, no, di far soffrire. Invece so di essere anche e soprattutto una persona buona e ragionevole, la mia sensibilità applicata a contesti di sofferenza altrui si manifesta in ascolto comunicativo e in palate di amore. So di essere un padre sensibile e attento. Darei la vita per mio figlio (banale? non direi; fate questo "esperimento" se volete; guardate per strada sulle strisce pedonali un padre che sta attraversando e suo figlio diciamo, di undici anni. Se il padre da la vita per il figlio con una macchina in arrivo non si tira indietro ma copre il figlio ponendosi davanti all'ostacolo, istintivamente. Io osservo quando giro e ho visto tante volte questa scena. Il corpo manda segnali, sempre. Ho visto tanti e tanti padri togliere se stessi e non il figlio. Non so se sono stato chiaro; c'è più egocentrici egoisti in giro di quel che si creda...). Io mi sono trovato con mio figlio in pericolo e il mio corpo ha parlato per me. Mi permetto perciò di affermare che darei la vita per mio figlio. E poi non solo per lui. Per tutte le persone alle quali voglio bene (e non solo, troppo facile) il mio corpo si metterebbe da ostacolo tra loro e un pericolo. Io sono "anche" questo. Io so amare e donare. So donare anche ira a volte. E a sproposito. Poi ci sto male come una bestia. Uno stato che non mi si addiceva quello dell'ira, da tempo. Io non sono uno che si arrabbia per nulla. Ma mi arrabbio però e non voglio più farlo. Non voglio più arrabbiarmi. E' tutto tempo perso e inutile. E mi allontana dalle persone alle quali voglio "veramente bene". Io ora sto ri-cominciando ad amarmi, piano piano. Una persona ha bisogno di me. Non nel senso del bisogno. No. nel senso che ha bisogno di Tiziano, che Tiziano stia bene e che sia reattivo e pronto e sereno e equilibrato. Il Tiziano di sempre direi. Che ha smarrito la strada appena appena. Che la vita sta nuovamente mettendo alla prova. Il Tiziano che ama e sa amare e aspettare. Che ha rispetto dei tempi altrui, dei cambiamenti possibili. Tiziano che accetta le scelte altrui e che conosce il senso del dolore e del disagio, per averlo vissuto sulla propria pelle e proprio per questo accettarlo con amore e sentimento. Questo Tiziano esiste e c'è. E' qui adesso. Mi sono video registrato per ricordare questo giorno (ricordare, ri-partire, ri-amare, ri-iniziare, comprendere, prendere con se). Ricordare che oggi è avvenuto qualcosa. Ho scoperto chi sono io. Ho guardato negli occhi una persona e ho ascoltato le sue lacrime e il suo dolore. Ho accarezzato la sua spalla e ho capito chi sono. Io sono un uomo e mi piaccio come voglio essere e come posso se voglio essere. Un uomo sereno e buono. Non banale (difficile annoiarsi con me). L'uomo che conosco e che conoscono in tanti e tante. Io sono quella persona. E non ringrazierò mai abbastanza la persona che mi ha "ri-portato" sulla strada dell'amore e della sobrietà intesa come stile di vita. 
Io vivo e vivo nell'amore e nel sentimento. 
Ora ho deciso di scegliere chi sono. 
E di rispettare le scelte altrui.
Perché il vero amore è questo.
Accettare senza giudicare.
Io lo faccio. Io sono. 
Io amo, la vita.
"Come sempre..".

Dedicato a una persona speciale. 
Unica.
A Michelle


Tiziano
Puglia 1987



e-mail: tizianogioiellieri@gmail.com -------------------------------------
25 Aug 21:04

Un uragano di scoperte

by Barbara Jurado
Secondhand Rapture degli MS MR, album musicale, 2013, genere: weird, il meglio è Bones, Fantasy, Hurricane e Think Of You, USA. 
Simili a Charli XCX, AlunaGeorge e Marina And The Diamonds.

I MS MR gli ho conosciuti grazie alla loro prima canzone tratta dall'album di cui vi parlerò oggi, la canzone si chiama Hurricane e il video è veramente spettacolare.E questa canzone è proprio la mia preferita in assoluto di tutto questo meraviglioso album. Intanto un sound così non l'avevo mai sentito, anche se il genere é indie/alternativo oltre a sembrare proprio di questo genere i MS MR ci mettono qualcosina in più, infatti non è strano che mentre ascoltiate l'album vi sentiate trasportati in un altro pianeta o addirittura vi sentiste un po' nostalgici, come d'altronde è successo anche a me.
Più vado avanti con questo blog e più scopro della bella musica, infatti li ho conosciuti grazie alla serie trash Pretty Little Liars, che almeno ha un vantaggio e cioè quello di avere e di far conoscere della buona musica al grande pubblico.
L'album di debutto di questo duo americano è proprio una piacevole scoperta. 
Non siete ancora sicuri di quello che dico? Bene allora eccovi la bellissima Fantasy che vanta un bellissimo video in cui le cheerleaders vomitano glitters.
E che mi dite del sapore vintage di Think Of You? E il video non fa altro che sottolinearlo.
Il meglio dell'abum infatti sono le canzoni di cui ho parlato prima più la bellissima Bones; davvero un bellissimo album...
La lista delle band indie preferite cresce...
Cliccate qui per ascoltare tutto l'album su Youtube.
http://boomingmusicscene.files.wordpress.com/2013/05/msmr-secondhandrapture.jpgVoto: 8+
01 Aug 22:46

riflessi inesauribili

by onda
foto web

piove
cadono gocce di cristallo 
sugli attimi trascorsi
si alza come vapore 
la nebbia dell'impotenza

lacrime e paura

il vento che conosce
 sussurra e balbetta
parole che suonano vane

là dove tutto si consuma e si esaurisce
rimane solo posto per il silenzio
e per trovare dentro 
la forza di proseguire


a chi passeggia nella propria ombra solitaria 
cercando una piccola luce che riscaldi

a chi non riesce a dare senso
ma continua a cercarne i riflessi
sullo specchio ossidato della vita

a chi decide di morire
e a chi sceglie di continuare a vivere


01 Aug 22:44

Lettera all’assassino

by Laura Bertolini

Memory Body, Eleonora Manca
    Respingo ogni tuo vezzo da superbo sovrano rifiuto la menzogna del biologico destino. Ma tu sei mano che punisce, saio che nasconde, sfregio che abbrutisce, ombra sul mio orgoglio, vanitas sulla mia tela memitim sulla mia vita buio … Leggi

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21 Jul 23:17

addio

by onda

le redini si sciolgono
tra i soffi dell'emozione fugace
il tempo è infermo 
davanti ai sospiri mirati all'unione
siamo soli
siamo come due sostanze 
disciolte in un grande mare
che, solcata l'onda più alta
si ricompongono

ho iniziato pubblicando questo post ed è con lo stesso post che ora voglio finire...
di onde ne sono passate tante e di sabbia e vento... di sofferenze e di felicità...
ora sento che finalmente le onde mi appartengono e che questa poesia in fondo non parla altro che di me... e di parti di me che prima non comunicavano neanche tra loro, e che ora invece dialogano allegramente...
forse chiudo perchè non ho più bisogno di depositare i miei pensieri e le mie emozioni qui, tra queste righe... forse perchè sono talmente presa dalla realtà che mi dimentico del "virtuale"...
forse semplicemente perchè c'è un tempo per tutto e come per tutte le cose c'è un inizio e una fine... e le forzature non mi sono mai piaciute...
grazie a chi in questi due anni è passato di qui, a chi ha commentato, a chi si è fermato, a chi invece ha deciso di andare a cibarsi altrove...
buona fortuna e buona continuazione a tutti...
io mi sdraio tra le mie onde e mi godo il paesaggio...

21 Jul 23:16

http://treccenere.blogspot.com/2013/06/perche-parlare-di-amore-perche-dobbiamo.html

by TrecceNere

Perche' parlare di amore?
Perche' dobbiamo ancora capirlo.




21 Jul 23:16

Dissertazione sulle dipendenze.

by TrecceNere
Ci sono emozioni tossiche che ci piacciono.

Come le sigarette. Diciamo che fumiamo perchè sono buone. In verità, più della nicotina, è tossico il nostro attaccamento. Ci piace come ci fanno sentire. Ci piace muoverle, come una parte di noi, un prolungamento di dita e pensieri.

Alla fine ci piace anche il loro odore. A livello inconscio siamo attratti anche da quello, come qualcosa di familiare. Come qualcosa a cui appenderci, quando siamo nervosi, o tristi, o perfino per modulare un'euforia che se no risulterebbe troppo forte.
E' il famoso "dopo ci sta una sigaretta".

Allora si esce fuori in balcone, si accende la sigaretta...il primo tiro è come un sospiro di sollievo.
Pare che i pensieri fluiscano meglio, tra la cicca che brucia rossa al buio, e il fil di fumo che sale.
Attaccati come al seno della madre. Assuefatti al sapore, tanto da dimenticarcene.
Ogni volta che parlo con qualcuno, mi dice di non avere dipendenze.

Mi trovo davanti un ragazzo che ogni sera beve 5 bicchieri di super alcolici. Ogni sera, com'è da abitudine con gli amici.
Ma non ha dipendenze. "Gli piace."

A volte siamo dipendenti dalle emozioni, belle o brutte che siano. Ci piace riprodurle, ci piace l'effetto chimico che hanno nei nostri neuroni.
E così la malinconia è tossica ma ci piace, perchè è fluida, come le onde del mare.
Quando sale, arriva fino agli occhi. Li bagna da dentro.

E' come se scavalcasse uno scoglio, messo da qualche parte dentro di noi...a frenare il mare.
E in fondo questa forza della natura che vince su ogni forma di difesa ci stupisce. Ci inonda.
Ma c'è di più.
Quest'onda va a colpire sempre la stessa parte, la spaccatura nella roccia, la ferita o l'assenza irrecuperabile.
La grotta dove son cresciuti i nostri gioielli. Stallattiti di pianti nascosti.

Per un attimo il sale del mare ci scioglie: diventiamo più fluidi, più vivi.
Ma avviene tutto al buio,
e ancora nel freddo della grotta le stallattiti si riformano.
Abbiamo paura del sole.
Perchè il suo calore porterebbe via tutte quelle statue di ghiaccio,
con cui abbiamo finito per identificarci,
e alcune sono meravigliose, e' dura rinunciarci.

Abbiamo bisogno di malinconia, ogni tanto, per credere di essere ancora qualcuno.
Con una storia da raccontare, con la sigaretta in mano.
Mareggiati. O amareggiati.


E allora quando ti manca la dipendenza e non riesci piu' ad accendere una sigaretta,  perche' hai smesso da tempo, sei diventato diverso e ormai vivi al sole... accade una cosa strana.
Ogni tanto scendi giu' nella grotta, ma adesso puoi davvero amare quelle stallattiti, il frutto del tuo pianto.Le vedi per come sono, senza coprirle con dipendenze emotive, alcoliche, o tabacco.
Ammiri le tue fragili sculture nella galleria in mezzo al petto.



21 Jul 22:44

Adriana Lima fotografa em estilo punk

by WeLoveAdriana

Adriana Lima pulls a Punk during a photo shoot


image host image host
18 Jul 23:01

grayblue: this is amazing.

18 Jul 22:59

Sono una persona orribile (edizione speciale)

by Alessandro
10 Jul 22:04

PORNO SUBITO

by Marco Goi



Irvine Welsh “Porno”
(libro, 2002)
Casa editrice: Guanda
Pagine: 540

Sono un ritardato.
Con i libri, sono un ritardato.
Se per quanto riguarda cinema, musica e serie tv cerco sempre di stare dietro alle ultime novità, persino in maniera maniacale, in campo letterario non riesco a essere altrettanto attento. E così ho recuperato soltanto adesso il sequel di uno dei miei cult letterari adolescenziali, Trainspotting. Porno riprende a una decina d’anni di distanza le avventure dei tossici che avevamo lasciato “scegliere la vita” e io ho deciso finalmente di aggiornarmi sui loro “nuovi” sviluppi, nonostante il libro fosse uscito già nel lontano 2002.
No, non c’ho messo 11 anni per leggerlo tutto. Non sono così ritardato. L’ho recuperato soltanto nelle ultime settimane e ho infine deciso di sapere che cosa succede a questi disperati scozzesi. E cosa succede?

Succede che l’eroina è stata sostituita da altre dipendenze, soprattutto quella per la cocaina. Pensavate che i nostri (anti)eroi si fossero ripuliti? Andiamo, siete davvero così ingenui? I trainspotters continuano a bere e a farsi alla grande, anche a 30 anni suonati, solo non vanno più di pere. Come cantavano quegli altri drugà dei Dandy Warhols in “Not If You Were the Last Junkie on Earth”, ormai “Heroin is so passe”.
Come si può intuire dal titolo di questo nuovo lavoro di Irvine Welsh, il filo conduttore è però un altro. Non la droga, il porno. E Sick Boy, un po' a sorpresa, è diventato il vero protagonista principale di questo libro, comunque pur sempre corale.


Tornato a Edimburgo dopo la sua non troppo fortunata parentesi londinese, Simon "Sick Boy" Williamson gestisce un bar e si ritrova pure a fare il regista. Il regista non come Malick, Tarantino e manco come Michael Bay, ma il regista di una pellicola per adulti amatoriale, però con ambizioni professionali. Poco a poco, oltre a lui entreranno in gioco in qualche modo anche tutti gli altri protagonisti di Trainspotting.

Il più fattone di tutti, Spud?


Presente.
Credete si sia ripulito? Andiamo, continuate a essere così ingenui?

Il pazzo criminale Begbie, o meglio Franco Frank Francois Begbie?


Presente pure lui. Ancora più pazzo, violento e pericoloso di un tempo. Appena uscito di galera e assetato di vendetta.
Nei confronti di chi cercherà la vendetta Begbie, così come pure Sick Boy?
Verso di lui, naturalmente: Mark Renton. Quello che li ha fottuti alla fine di Trainspotting, ricordate?


Rents è finito in quel di Amsterdam, fa il proprietario di un disco locale fighetto e sembra ormai lontano miglia, se non anni luce, dalla vita dei suoi ex amichetti tossici. Fino a che Edimburgo non lo richiamerà a sé e a un inevitabile confronto/scontro con Sick Boy e Begbie…

Porno è un libro divertente, ma anche molto amaro. Tornare a seguire le vicende di questi disperati, più qualche nuovo personaggio aggiunto come la disinibita zoccoletta Nikkie, è come ritrovare delle vecchie conoscenze. Non degli amici simpatici di cui non potevi fare a meno, piuttosto come dei tizi che conoscevi e che pensavi avessero fatto una brutta fine e invece sono ancora lì, vivi e (più o meno) vegeti, e la curiosità di sapere che stanno a combinare è troppo forte. Nonostante la lunghezza oltre le 500 pagine, Porno si legge con grande velocità e impressionante facilità, una più che piacevole lettura per ingannare l’attesa di vedere cosa ne uscirà dal sequel cinematografico di Trainspotting, diretto ancora da Danny Boyle. Il cast della nuova pellicola vedrà il ritorno dei vari Ewan McGregor, Robert Carlyle, Jonny Lee Miller, Ewen Bremner, così come anche Kelly MacDonald, l’interprete di Diane che pure nel romanzo fa di nuovo capolino. A quanto pare, la versione cinematografica sarà un adattamento molto libero del libro e in ogni caso ci sarà da aspettare ancora parecchio, visto che l’uscita nelle sale è prevista tipo per il 2016. Evidentemente a Danny Boyle e soci piace prenderla con calma, persino più di me.

Poster fan-made trovato in rete, non troppo indicativo di come sarà davvero il film.

Si potrebbe pensare a Porno come a un libro fuori tempo massimo, a un revival degli anni Novanta, e invece no, sbagliato. Così non è. Non è neanche un nuovo cult assoluto, intendiamoci, Trainspotting resta irreplicabile, eppure la scrittura di Irvine Welsh ha mantenuto la freschezza e l’ironia di un tempo e allo stesso tempo ha aggiunto una ulteriore punta di cattiveria e, sì, di amarezza. I protagonisti non hanno più la sfrontatezza dei ventenni. Sono ancora dei disperati affamati di vita, tossicodipendenti magari non più tanto tossici (beh, Spud sì) ma ancora dipendenti. Dipendenti della coca, dell’alcol, della figa, del successo, soprattutto della voglia di dimostrarsi superiori l’uno all’altro e di fottersi a vicenda. History repeating, la storia si ripete e Irvine Welsh ce li ripropone cresciuti, un pochino maturati, ma alla fine fondamentalmente sono sempre gli stessi stronzi di un tempo.
E cazzo se mi erano mancati.
(voto 7,5/10)

25 Jun 23:02

afa e sangue

by Sunshine
che
le sirene lontane non debbano
a te il loro fragore
in una notte d'afa e sangue insonne
imploro
cerco la cura
per l'avvenire
me stessa
ed il verbo che affoga.
e' nel tacere che avvampa
l'alito dell'errore,
quieto mi parla
spiega:
sei fatta di fuoco, mia signora,
ma inchinati al perdono
sposa cadavere.
esigilo e donalo
in quell'alba d'amore alla quale ti risveglierai.