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30 May 21:31

Con i piedi ben piantati sulle nuvole

by admin

cover

IN LIBRERIA DAL 5 GIUGNO 2018

 

 

 

12 Dec 05:30

[cinema] Io prima di te

by Queen
Tratto dal romanzo omonimo di Jojo Moyes, che troviamo nel ruolo di sceneggiatrice. Protagonisti la dolcissima Emilia Clark (Danaerys Targarien ne Il trono di Spade) e Sam Claflin (già Finnick Odair nella saga The hunger games).  Drammatico, romantico, commovente ma con alcuni punti comici. Non è il remake romantico di Quasi amici. Ho pianto come una vite tagliata da metà pellicola. Consigliato*******
29 Apr 18:39

[5/365] Milano a volte è un filtro che invecchia.

by MichiVolo
Tizianogioiellieri

bel post. Brava Michi

Cammino per le strade di Milano. Sola, con la musica nelle orecchie, sgattaiolando tra la gente qua e la, presa dalle vetrine, dalla fretta di prendere la metro, da quest’aria che sa di primavera, mista ad inverno, ad autunno scaduto, a estate lontana. 
Non mi lascio scalfire da questa atmosfera metropolitana, decadente e festaiola. 
Viaggio con la mia testa al mare, alle persone lontane, a te che hai qualcosa da dirmi ma non so cosa. 

Milano a volte è un filtro che invecchia e me ne accorgo quando, facendomi un selfie, osservo la mia pelle grigia e spenta. Sembra che abbia assorbito, oltre allo smog, tutti i pensieri di questi mesi.

Riguardo la foto, sono quasi compiaciuta dalla bellezza dei miei occhi. 
E’ stupido ammetterlo, lo so bene, ma riconosco che sono l’unico tesoro di cui posso andare fiera. Perché, in fondo, nascondono –forse non troppo bene- tutto quello che mi porto dentro. 

Continuo a camminare mentre penso che quella foto avrei potuto scattarla con qualcun altro se solo avessimo avuto modo di essere trasparenti nelle intenzioni e generosi nei sentimenti. 
Sorrido, da sola, perché in fondo è l’unica cosa che mi resta quando riguardo la pellicola del film del mio passato, non troppo passato. 

Forse è arrivato il momento di abbandonare l’armatura, ammettere che da sola non posso arrivare da nessuna parte. Che, in fondo, potrei essere solo triste per il resto della mia vita se non imparo a lasciarmi andare nel modo giusto. Abbandono anche questo pensiero. Milano, a volte, è uno psicoterapeuta troppo severo per il mio muscolo cardiaco. 
08 Feb 20:10

Human, di Yann Arthus- Bertrand (2015)

by MassimoFranceschetti

 

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Human è un documentario del 2015, curato da Yann Arthus-Bertrand, ambientalista, fotografo e regista. Si tratta di una serie di interviste fatte a più di 100 persone provenienti da ogni parte del pianeta. Le interviste sono accompagnate da immagini aeree di diverse parti del globo. Da anni Arthus-Bertrand fotografa e riprende il pianeta Terra dall’alto di elicotteri, mongolfiere ed aerei, restituendo l’immagine di un mondo straordinario. Human è un film semplice, senza commento, con una bellissima musica, curata da Armand Amar. Le persone rispondono a domande che non si ascoltano, ma s’intuiscono. Esse riguardano l’amore, la morte, il lavoro, la migrazione, la felicità… Human è  un film commovente, forte, toccante. Si può trovare facilmente su YouTube anche con sottotitoli in italiano. E’ diviso in tre parti da un’ora ciascuna, ma si può vedere a pezzi, non avendo una vera e propria trama.  E’ il primo film interamente prodotto (pagato) da due istituzioni no-profit. Nonostante sia lungo, non stanca mai: è un film da consigliare a tutti. Così come gli altri film di Arthus-Bertrand.

http://www.human-themovie.org

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25 Oct 16:22

Guardare le teorie, non le persone

by Massimo Franceschetti
Tizianogioiellieri

Buon post

teoria«Gran parte del nostro atteggiamento verso le cose è condizionata da opinioni ed emozioni che abbiamo assorbito inconsapevolmente da bambini dall’ambiente esterno. In altre parole, è la tradizione – oltre ad attitudini e qualità innate – che ci rende quel che siamo. Riflettiamo raramente su quanto l’influenza del pensiero consapevole sul nostro comportamento e sulle nostre convinzioni sia piuttosto debole rispetto al peso potente della tradizione».

Albert Einstein

 

Di fronte ad un problema di comunicazione, le persone tendono a pensare di avere un problema con una (o anche più d’una) persona. Osservano la persona comportarsi in un certo modo, giudicano quel comportamento l’espressione del suo carattere, il quale è identificato con la sua essenza. Così diciamo: “Lui/lei è…” ed individuiamo in questo loro stato il motivo del problema. L’essenza (non appropriata) delle persone, come fosse una condizione del loro essere, una qualità fisica del loro corpo. Le persone così considerate non vanno bene e i nostri problemi di comunicazione sono dovuti a questo loro modo d’essere. Ma è proprio così?

Quando le persone comunicano (vivono) tra loro, in realtà, i fattori che guidano i loro comportamenti sono molti di più di quelli che appaiono a prima vista. Certo, c’è anche il cosiddetto carattere, ossia la somma di abitudini che una persona ha acquisito nel suo processo di crescita e che tende a ripetere costantemente, ma esso non è così preponderante come si tende a credere. I comportamenti delle persone sono guidati anche da altri fattori quali il contesto in cui si trovano, le modalità di organizzazione dei loro rapporti, i rapporti di potere presenti, i comportamenti altrui, l’interpretazione del comportamento altrui. Infine, i comportamenti delle persone sono influenzati profondamente dalle teorie che le persone hanno di come funziona la comunicazione tra le persone. Ogni persona ha delle teorie, a volte anche molto articolate, di come dovrebbe funzionare la comunicazione, di ciò che è permesso o no, di come, quando, dove e con chi attuare un comportamento. Una volta una signora, invitata a parlare bene di sé, mi rispose che “non si parla bene di se stessi, sono gli altri che devono farlo”. Ecco un esempio di teoria, di attesa o regola che le persone hanno. Ancora: ognuno di noi, ad esempio, ha una “teoria del saluto”: si saluta tutti quelli che si conosce, ogni volta che si incontra, c’è un saluto per quando avviene l’incontro (ciao, buongiorno, salve, come sta?) e un saluto diverso per quando ci si lascia (arrivederci, buona serata) e così via. Però ci sono luoghi in cui ci si  vede spesso e così alcuni sentono l’esigenza di salutarsi ogni volta altri no. Così per molte situazioni abbiamo teorie che guidano i nostri comportamenti: le abbiamo per situazioni semplici come l’incontro, ma le abbiamo anche per situazioni più complesse come conflitti o accordi, relazioni di coppia, relazioni in team eccetera. Carl Rogers, in un libro che esplora il rapporto di coppia arriva alla conclusione che il problema che hanno le coppie sono le idee di coppia che i due partner hanno. Sono i modelli di coppia che creano problemi alle persone, non le persone in se stesse. E questo mi pare interessante. Le teorie o i modelli che abbiamo condizionano i nostri comportamenti in modo profondo, a volte anche a scapito di noi stessi, delle nostre possibilità. Ora, tendiamo a non considerare queste teorie in modo proporzionale al peso che hanno sulle nostre vite. Semplicemente, le dimentichiamo. Più propriamente esse sono state assorbite e sono diventate inconsapevoli. E così non le vediamo più e non vediamo più il ruolo che hanno sui nostri e altrui comportamenti.

Se ritorniamo al tema iniziale e ci domandiamo da dove nascono i problemi di comunicazione delle persone, ecco che la risposta potrebbe essere: dalle teorie che le persone hanno di come funziona la comunicazione, non da come le persone sono. Le teorie di comunicazione sono un problema, non l’essenza persone.  Molto spesso le persone stanno seguendo una teoria inappropriata per quello che sta accadendo, per come funziona l’essere umano. Non abbiamo bisogno di persone migliori, ma di teorie migliori.

 

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14 Oct 13:31

Il perdono mette in moto l’economia

by Massimo Franceschetti
Lo sostiene uno studio dell’Università cattolica del Sacro Cuore che ha portato avanti una serie di test su detenuti, tossicodipendenti e bambini Sorgente: Il perdono mette in moto l’economia
12 Sep 13:09

Cieli 2

by Massimo Franceschetti

Fotografie di Massimo Franceschetti

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24 Jul 23:00

Suicide Squad, il video dedicato allo psicotico Joker

by Cecilia Uzzo

Non poteva mancare lui, lo psicotico più famoso dei fumetti e del cinema: dopo tanti trailer dedicati ai super-criminali più importanti della Suicide SquadDeadshot, Harley Quinn – è finalmente arrivato il turno di Joker.

Psicotico, pericoloso e fuori controllo, il personaggio interpretato da Jared Leto recupera la visibilità in un video interamente dedicato a lui.
Colonna sonora, ovviamente, Bohemian Rapsody dei Queen, per una carrellata di scene inedite che mostrano il Joker contro Batman, alla guida degli altri cattivi e, perfino, stretto in un bacio appassionato con la sua Harley Quinn. Non proprio una coppia di teneri piccioncini ma forse a loro modo…

Intanto, il conto alla rovescia corre veloce verso la data di uscita di Suicide Squad, che nelle sale italiane arriva il 13 (anziché il 18) agosto.

14 Jun 13:16

Genesis, una vita "progressive"

by Riccardo Bocca
Tizianogioiellieri

Bravo Bocca. Bel post. Tz

4695073_origNon c'è quasi mai il fascino dell'originalità, nei film-documentari che raccontano la storia dei grandi musicisti sul piccolo schermo.

Inevitabilmente sfoggiano una voce fuori campo, una serie di interviste ai diretti protagonisti (se ancora in vita) o ai testimoni dell'epopea resuscitata, e infine una quantità variabile di esibizioni estratte dal repertorio live.

Che coltellate d'ovvio, che grammatica premasticata.

Per questo simili prodotti languono nelle pieghe oscure dei palinsesti o nelle fasce orarie in cui la predisposizione umana è quella al riposo:

manca l'evoluzione del genere, e ancora di più latita la consapevolezza che si possa parlare a un pubblico giovane derubricando il format del trombonismo.

Ciò premesso, e denunciando già in partenza il tono celebrativo anche dell'opera di cui sto per scrivere, sere fa alle 23.34 Rai5 ha trasmesso qualcosa di altamente istruttivo oltre che di musicalmente amorevole.

Si trattava di "Genesis: sum of the parts", che poi altro non era che un docufilm diretto da John Edginton.

Il solito tributo alla band, da un lato, ma dall'altro anche la psicoanalisi di un gruppo affamato - nella sua fase migliore - di trasgressione degli standard artistici e sociali.

Tutto in quel momento atomico tra la seconda metà degli anni Sessanta e la decade successiva dove una generazione iper talentata esprimeva in studio e in concerto l'esigenza inderogabile di rinnovamento.

Lo stesso spirito con cui Peter Gabriel, Phil Collins e gli altri compagni di palcoscenico hanno sfondato la gabbia delle canzoni da tre minuti azzardando brani infiniti a base di liriche e note oniriche.

«Progressive rock», è la definizione che più volte lancia in campo il documentario di Edginton.

Ma il fatto è che era la vita intera dei Genesis ad essere progressive, profumata in ogni sua sfumatura di quelle complessità e testardaggini indispensabili all'abbattimento del conform.The-Musical-Box-The-Lamb-Genesis-Tribute-Cascais

Per questo alla fine del tragitto storico del gruppo, "Genesis: sum of the parts" sparge malinconia;

perché si spinge fino agli anni Novanta quando prevale, almeno nel caso del gruppo anglosassone, il piacere di fare business.

Che tristezza;

e che lezione, pure, da tenere sempre a mente.

14 Jun 13:14

INCONTRI

by admin
Tizianogioiellieri

Grande Linus. Il suo blog (molto seguito) è davvero un forum di storie degli ascoltatori della radio. Bella storia. Tz

rocco_tanica

La lettera di questa settimana è quella di Marco, un ascoltatore di vecchia data, di quelli che una volta o due all’anno ci passano a trovare. Uno di quelli che non arrivano mai a mani vuote. Ma ai regali fisici, per quanto graditi, preferisco cose come questa:

Caro Linus
vorrei condividere con te un episodio che mi è capitato, su cui ho riflettuto in queste settimane.
17 giugno dell’anno scorso: sono su un Frecciarossa diretto a Roma con moglie e sorella per un evento di lavoro. Scendiamo a Termini e mi accorgo che insieme a noi sta scendendo dal treno Rocco Tanica.
Lo tallono, sono fan degli Elii dal 1991, non ho mai incontrato nessuno di loro, nonostante decine di concerti. Lui ha le cuffiette e un cappellino. Io sono in giacca e cravatta. Lo chiamo: “Sergione!” lui mi guarda e mi dice “Ci conosciamo?” e io “No. Volevo solo salutarti”. Lui mi stringe la mano e io gli dico: “Grazie per 25 anni di musica e risate”. E lui a quel punto si illumina, mi ringrazia e mi abbraccia.
Ci ho ripensato molte volte nelle settimane successive… aver detto una frase cosi “melodrammatica” invece della classica cazzata divertente che avrei potuto dire ad un componente degli Elii.
Un mese fa sono stato al Forum al concerto degli Elii. E Tanica, come saprai, ha dato l’addio a tutti dicendo che non suonerà più dal vivo e ringraziando per 35 anni magnifici, “un bellissimo giro di giostra”. E si è commosso. Io li per li ho pensato che non era giusto, che lui è importante per gli Elii, che dal vivo non sarebbe più stata la stessa cosa…
Quando dopo qualche giorno ho letto l’articolo che parlava di lui e della sua depressione, ho pensato che i miei pensieri al concerto erano tutte cazzate egoistiche.
E che la frase che gli avevo detto un anno fa, forse poi non era stata cosi “sbagliata”.
E questa cosa mi ha ricordato che il segreto della vita è non dar mai nulla per scontato.
Non è scontato che Tanica suoni ancora negli Elii e ci faccia divertire. Non è scontato che tu vada in onda ogni santa mattina per altri 30 anni facendoci compagnia.
Quando accade, bisogna saperlo apprezzare, e quando c’è l’occasione, ringraziare.
Perció grazie, zio Lino.
Ti auguro una buona stagione estiva, radiofonica e sportiva (per quanto vorrà concederti quel tuo dannato tendine..)
Un abbraccio e ci si vede a Natale con lo zola 😉

Marco

14 Jun 13:11

"Rec": giovani inchieste crescono

by Riccardo Bocca
Tizianogioiellieri

bel post. Condivido

imgresSpesso in televisione rimbombano tre veloci parole (no: non sono purtroppo «sole, cuore amore») che in apparenza danzano innocue e quasi invitanti.

Si tratta di «racconto», «narrazione» e «storytelling».

Termini che, nelle intenzioni dei comandanti di turno a palazzo, vorrebbero esprimere un nuovo e brillante modo di consegnare al pubblico la realtà, ma che di fatto mirano a levigare la visione scomoda dei fatti italiani.

«Non disturbate il manovratore!», sembra di leggere sulla facciata di palazzo Chigi, che poi è la versione 2016 di quel «Lasciatemi lavorare!» già in passato in auge.

Niente di cui stupirsi, ci mancherebbe:

molto meglio, per chi pigia i bottoni, un Paese in cui tutto diventi fantasy, serie tv, manipolazione in chiave light delle asperità sociali e politiche.

A mano a mano, dolcemente ma anche velocemente, faticheremo a cogliere la differenza tra una puntata di "House of Cards" e una discussione parlamentare su "Banca Etruria's Cards".

È lì che si vuole arrivare, è lì che l'interesse dei forti punta, anche se in verità c'è ancora chi al telebromuro della compiacenza preferisce la dignità.

Mi riferisco all'esperimento in due puntate che domenica sera Raitre ha battezzato con il titolo "Rec".

La responsabilità del capobanda Sigfrido Ranucci, già cervello in servizio a "Report", era ed è quella di aiutare un gruppo di giovani cronisti (di "Report", appunto, "Presadiretta" e della Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia) a confezionare inchieste che profumino di modernità.

La scalata dell'Everest in infradito, detta così.

Eppure il tentativo è in parte riuscito.

Nel senso che le tre inchieste proposte l'altra sera, e realizzate da Danilo Procaccianti, Lucina Paternesi (con la collaborazione di Michela Mancini e Alessia Marzi) e Alessandra Borella (con la collaborazione di Cecilia Bacci), avevano il gusto lieto di chi ha sincera voglia di fare, provare, verificare, contrastare, indignare.

La bellezza, insomma, di chi non ha ancora guastato l'animo con la troppa esperienza, e impiega intanto con convinzione il proprio talento.

Il punto (buono) di partenza per ricostruire i lati chiari e anche assai scuri dell'imprenditore Angelo Mastrolia, le vergogne dei pediatri troppo amanti del latte artificiale e lo scandalo degli insegnanti di sostegno senza il sostegno dei doverosi titoli.

Poi, certo, ci sono gli aspetti meno entusiasmanti di "Rec".

C'è lo sforzo di un linguaggio cheap-cinematografico («narrazione», ricordate?, quella grottescheria evitabile della «narrazione»), l'utilizzo barocco della drammaturgia musicale e - soprattutto - una formula d'investigazione più orizzontale che verticale;

ossia affollata di elementi utili ed evocativi, ma senza la progressione logica e strutturale che miri con precisione al punto.

Niente di grave, niente di definitivo.300x1691465320496904trump21

Avranno tempo, i giovani colleghi, per costruire al meglio la propria autorevolezza;

nell'attesa è bello che per due settimane abbiano a disposizione una palestra in prima serata.

29 Mar 22:32

E poi un giorno...

by SquilibrioDeiSensi
Tizianogioiellieri

Invidia (sana)

...E poi un giorno arriva nella tua vita quest'uomo strano...ma con lo sguardo pulito.
Mooolto particolare,ma in senso bello.
Non ha la televisione in casa...
Si capisce, lavora di notte...e di giorno dorme.
E non ama tutto ciò che  convenzionale.
Ama il cinema...ma solo in lingua originale, con sottotitoli.
Intellettuale.
Con una bella testa...
Fisicamente mi piace...anche se non rientra nei miei soliti canoni ..non è fighetto insomma.
Mi prende con la dolcezza...sebbene sia molto ermetico, quindi non sdolcinato.
Ma le sue coccole parlano...
E puff...la bolla di me e di te scoppia.
Come per incanto.
La vita torna ad essere quella di sempre.
L'amore lo si fa dolcemente...guardandosi negli occhi e baciandosi...lentamente, senza dolore.
E mi piace...
E mi riempio di Luce...
Pensavo di stancarmi inizialmente di tutta questa dolcezza...temevo mi sarebbe venuto il diabete...
Invece NO.
Invece....mi piace...e molto...e mi fa pensare a cose che avevo messo via...a cui avevo rinunciato.
Anche se è poco che ci vediamo.
La prima sera che siamo usciti era il 9 marzo.
Una birra...niente di che...abbiamo parlato...molto.
Poi la domenica successiva siamo usciti di nuovo...
Si è avvicinato piano piano.. prima mi ha sfiorato un dito, poi una mano, poi un bacino sulla guancia...e poi un bacio sulle labbra.
Poi al cinema tanti baci....come quando hai 16 anni...che sensazione strana...di calore nello stomaco o nel cuore...chissà.
Voglio andarci piano...certo.
MA .....sono in un'altra dimensione.
Inutile negarlo.
La gente mi vede più bella...anche se più bella non sono.
Saranno tutte quelle coccole che mi addolciscono...mi cambiano lo sguardo, gli occhi...
Non saprei.
Lui è normalissimo...anzi...cammina con i piedi a papera...è buffo...
Quando entra in casa da me si toglie le scarpe..
Usanza molto orientale.
Ama il Giappone.. c'è stato molte volte.
Lo adoro...
E pensare che è sempre stato lì...
Un mio collega...che però lavora di notte...io di giorno.
Come LADY HAWKE....
Che romanticismo...
Non ve lo aspettavate da me....lo so.
Ma quest'uomo mi illumina....mi vuole...mi desidera...bacia ogni parte del mio corpo...
Boh....non so...mai trovato un uomo così tenero...mai voluto forse...
Ma adesso...ci sta così bene...nella mia casa, nel mio letto...che cucina con me al week end...
Dimenticavo....è libero.
E non è un particolare da poco.
Ecco...tutto qui...
Volevo solo farvi partecipi delle ultime news....e spiegarvi la mia leggera latitanza....

Un bacio.
SdS


28 Mar 09:04

Una nuova classe a tempo pieno a Sante Zennaro. Risolto il problema “esuberi”

by Brigida Miranda
Tizianogioiellieri

bene la notizia. Buon post

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IMOLA – In seguito al bando per le iscrizioni scolastiche 2016/2017 alla scuola primaria, a conclusione delle operazioni mirate al collocamento dei bambini nelle varie scuole presenti sul territorio, sono risultati in esubero, rispetto alle loro scelte, 12 famiglie residenti nel Comune, rispetto a 606 famiglie collocate nelle scuole di loro scelta. In esubero risultavano anche 6 famiglie residenti fuori Comune, che sarebbero state inserite una volta soddisfatte le domande dei residenti.

“In seguito ad una riunione tenutasi il 16/03/2016, con alcuni Dirigenti scolastici del territorio e l’Amministrazione Comunale rappresentata dalla sottoscritta, sono state raccolte tutte le criticità riportate dalle famiglie che, pur avendo a disposizione posti a tempo pieno nei plessi Carducci e Sasso Morelli, avrebbero preferito comunque scegliere un tempo modulare in altri Istituti. Questa scelta ha rappresentato una situazione completamente nuova rispetto ad altri anni scolastici, in cui non si sono create, come avveniva in passato, le condizioni per aprire la seconda sezione a tempo pieno alla scuola Carducci” spiega Giuseppina Brienza, assessore alla Scuola.

“Il Comune, preso atto del fatto che non aprire la seconda sezione a tempo pieno alle Carducci avrebbe comportato un impoverimento di offerta a tempo pieno sul territorio imolese, in concerto con i Dirigenti, si è attivato per recuperare questa possibilità, creando le condizioni a che si possa aprire all’IC5 Sante Zennaro una nuova classe a tempo pieno, sfruttando le risorse interne dell’Istituto – aggiunge l’assessore Brienza -. Il plesso Sante Zennaro è stato scelto in virtù della presenza degli spazi fisici che consentiranno di accogliere gli alunni”.

L’Ufficio scuole del Comune ha contattato le famiglie seguendo un ordine di priorità – prima gli esclusi in prima, seconda e terza scelta di Sante Zennaro, poi le famiglie degli esuberi, che, in molti casi combaciano con i primi ed infine i residenti fuori comune – per garantire i diritti di tutti e per verificare che vi siano gli effettivi numeri per aprire una nuova classe. Ed in effetti gli alunni iscritti a questa nuova prima classe a tempo pieno della scuola primaria Sante Zennaro sono 20.

Si confermano così a 15 le classi prime  a tempo pieno, per il prossimo anno scolastico.

Appurato ciò, si è verificata la disponibilità dell’Ufficio scolastico territoriale, rappresentato dal dott. Schiavone, per avere un parere riguardo l’eventuale apertura di una nuova classe che verrà resa a tempo pieno a Sante Zennaro. “Con soddisfazione di tutti, il parere è stato favorevole – dichiara l’assessore Brienza – . Siamo quindi molto soddisfatti, come Amministrazione comunale, riguardo alla soluzione di un’operazione complessa, portata a termine in poco tempo, che ha consentito il mantenimento di una sezione a tempo pieno sul territorio di Imola e di dare risposta positiva alle famiglie che erano in esubero rispetto alla loro scelta ed esigenza di tempo pieno”.

“Nel mese di aprile, inoltre, inizierà un tavolo di incontri per il riordino della rete scolastica imolese, dove uno degli argomenti centrali sarà la rivalutazione ed il potenziamento dell’offerta formativa e didattica degli istituti comprensivi, in particolare modo l’Istituto comprensivo 2, oltre che la messa a punto di un sistema condiviso che consenta una distribuzione omogenea dei bambini e ragazzi di famiglia non italiana, nel nostro territorio” conclude l’assessore alla Scuola, Giuseppina Brienza.

 

28 Mar 09:02

A presto

by lauradeejay
Tizianogioiellieri

brava #lauradiradiodeejay anche il suo blog è leggero e piacevole a leggersi nel quotidiano. Più impegnativo del blog di #linus (Laura è donna, caratteristica non da poco) ma comunque piacevole e lieve leggerla. Mi ci fermo spesso e tengo volentieri il feed nel suo blog. Tz

E così siamo arrivati, (quasi) alla fine di questo viaggio. Se la mia vita fosse una serie televisiva adesso ci sarebbe un veloce riepilogo, montato sulla musica della sigla, in cui si ripercorrono le tappe di questi miei ultimi nove mesi. Niente di diverso da ciò che accade alle altre donne, citerei la Pausini di un paio d’anni fa, in accappatoio sul palco, ma abbiamo sempre detto che cercheremo sobrietà d’espressione, quindi dico solo che l’inizio del nono mese di gravidanza significa che io mi debba fermare nel lavoro.
Mi dispiace, perché leggi a parte, che sono sacrosante, nel rispetto di tutte le donne che lavorano davvero e duramente, sarei andata avanti, proprio perché il mio lavoro è meno difficile di tantissimi altri. In fondo io mi siedo e schiaccio un bottone, poggio le mie zampone su uno sgabello, (ah signora mia, ho due caviglie che sembrano cotechini ultimamente) e chiacchiero.
Sono una che non molla mai, forse si è capito tra le righe, la forza la trovo anche quando il corpo si oppone e poi la gravidanza non è un malanno, è uno stato di grazia, se non fosse per qualche piccolo effettuccio collaterale, tipo: prova a raccogliere qualcosa da terra, a salire le scale velocemente o a sfilarti un paio di calzettoni con eleganza.
Comunque sia, dopo questo fine settimana, a partire dal 26 marzo il programma passerà nelle mani di Frank e Sarah Jane, li conoscete già e li riapprezzerete presto (grazie ragazzi). Io farò la mamma, magari scrivendo ogni tanto nel blog per chiedere consigli a tutte quelle donne che lo sono già, accompagnate da papà che ormai sanno gestire i piccoli alla grande, che mi hanno scritto dopo il precedente post regalandomi tanto amore. Grazie davvero a tutti, anche per questi mesi di Megajay pomeridiano. La radio lo so mi mancherà, anche se tutti, ma proprio tutti quelli che ci sono già passati, non fanno che dirmi che non so di cosa io stia parlando. Che basterà un faccino paffuto a farmi cambiare idea.
Lei mi dà un calcio e sa già di essere in cima a tutte le classifiche.
A presto amici.

28 Mar 08:59

AUGURI

by linus
Tizianogioiellieri

bel post. allegro. #linus è bravo e leggere il suo blog è una piacevole abitudine quotidiana

bruna_25marzo

Se non si fosse capito, sono un filo stanco.
Così stanco che è una settimana che non faccio nulla, nel senso di corse, biciclette o fatiche del genere.
Questa Pasqua arriva proprio nel momento giusto, a mezzogiorno, appena finito il programma parto e vado a Riccione.
Sarà un po’ un viaggio della speranza, ho paura del traffico ma soprattutto di Bruna.
Che credo sia pronta per battezzarmi la macchina.
Grazie per tutto quello che mi regalate ogni giorno, ci sentiamo lunedì 4.
Auguri!

09 Oct 21:17

VENT’ANNI A NORDEST. Un’approssimativa e confusa mappa stradale sentimental-emotiva di #Bolzano.

by J
Ripubblichiamo questo racconto reportage che parte da Cent’anni a Nordest di Wu Ming 1 firmato da J e uscito per la prima volta in settembre su Euronomade. SERPENTE Un carbonazzo si dimena e sibila in mezzo all’incrocio. L’asfalto è rovente, il cielo blu dodger è altissimo, il semaforo scatta, la temperatura sfiora i quarantadue gradi. In […]
08 Jul 20:45

Guido & Valentino, che bel brumbrum

by di Riccardo Bocca

guido-meda-valentino-rossiNella notte antica dei tempi, conducevo assieme ad altri infedeli su Radio Popolare un programma notturno che si chiamava - appunto - "Notturnover".

Era un modo anni Ottanta per sfuggire al ramazzottimismo lombardo e mostrare l'altro volto della capitale craxiana.

Si partiva attorno alle 23, e si finiva tra le nebbie che era già notte tarda.

Un luogo amato e ben frequentato, partendo dal caterpillico Massimo Cirri fino a quel genio di Sergio Ferrentino.

Una casa cara e accogliente dove ogni tanto, all'ora in cui le brave persone dormivano, arrivava la telefonata fuori onda di un ascoltatore speciale:

si chiamava Guido, di nome, e Meda di cognome.

Era un giovane giornalista sportivo che il lavoro provvisoriamente aveva spostato a Capodistria, patria allora di un'omonima emittente.

«Ciao», ricordo disse una volta questo tal Meda Guido, «sono qui ad ascoltarvi e mi viene un po' da ridere e un po' da piangere, perché chissà come finirà tutta questa mia avventura...».

Dubbi ora confluiti in una carriera fulgida:

il Meda Guido dell'epoca, infatti, è il mio dio personale del MotoGp.

Un uomo in grado, mercoledì sera su Sky Sport, di intervistare il brumbrum Valentino Rossi come pochi avrebbero saputo fare:

con dolcezza, tanta, e decisione, tanta, e capacità maieutica di esprimere il personaggio;

al quale, non a caso, è legato da talento sincero.

Dopodiché è stato logico e speciale assieme il flusso di racconti da Tavullia al paddock:

non lo stupidario retorico del già visto e sentito, ma la confidenza vigile di un grande sportivo.

Uno, per intendersi, che con l'aria bambina da trentonnenne anomalo, ha costruito uno stile e un'identità internazionale;valentino-rossi

senza parlare, tra parentesi, dell'arte sopraffina nel far scordare gli scheletri più antipatici.

«Tanta roba», commenterebbe un tifosissimo a bordo pista.

Io invece mi limito ad applaudire, composto, questo esempio di televisione costruito con semplicità, competenza e accessibilità linguistica per i non addetti ai motori.

02 Apr 11:29

GIORNATA BLU

by linus
2aprile

Oggi, 2 aprile, è la giornata mondiale dell’autismo. Una delle sindromi più misteriose, impossibile da pronosticare, prevenire o individuare. A volte addirittura da diagnosticare.
Ma soprattutto in crescita in maniera impressionante: le statistiche italiane parlano di un bambino ogni 100 fra quelli che nascono, quelle americane addirittura di uno a sessanta.
Curioso che il colore distintivo sia il blu, lo stesso dei Puffi. Come se involontariamente si volesse pensare a queste persone come degli eterni bambini. Ed è un pensiero che viene ogni volta che si incontra una coppia genitore-figlio. Come se si realizzasse il sogno egoista di farli rimanere per sempre cuccioli.
In maniera casuale, ieri e l’altro ieri mi sono trovato a presentare due libri bellissimi, ve li consiglio. Storia del mio Bambino Perfetto di Marina Viola e Baci a Tutti della coppia Franco e Andrea Antonello.

http://video.deejay.it/copertina/andra-fuorionda/2157/2159

27 Jan 13:57

BELLA MIKI

by linus
Tizianogioiellieri

che bellezza.

michyospedale

Adesso so cosa risponderò quando mi chiederanno qual è stato il più bel giorno della mia vita: ieri, l’otto gennaio. Quando ho rivisto Miki camminare con quella che per adesso è solo l’imitazione della sua tipica andatura ciondolante. Ma a me sembra volare.
Non potete immaginare quanto sia felice. Adesso. Come non potete immaginare cosa voglia dire correre al Pronto Soccorso con vostro figlio in braccio.
Adesso ve lo posso anche raccontare: domenica pomeriggio si era arrampicato su una sedia per raggiungere una mensola, è scivolato ed è caduto picchiando la schiena contro lo spigolo del letto. E di colpo non muoveva più le gambe.
Vi risparmio tutto il resto.
Quattro giorni da incubo, addolciti solo dalla gentilezza dei medici e degli infermieri dell’Ospedale di Cesena.
“Non può capitare a mio figlio”, pensi.
Ma poi pensi “a qualcuno deve capitare, chi sono io per poter dire a me no?”.
E ogni volta che rispondi a un messaggio non vuoi essere troppo negativo per non portarti sfortuna da solo, ma al tempo stesso non puoi ostentare una sicurezza che non hai. Ma che tutti ti chiedono.
Terribile. Fino a ieri. Il giorno più bello della mia vita.
Shock midollare, si chiama.
O Stupor.
O miracolo. Bella Miki.

Ps: ieri sera sono rimasto da solo, Carlotta era in Ospedale , io a casa. Non avevo voglia di guardare la tv, e comunque non lo avrei fatto. Avevo un debito da saldare. Ho preso l’iPad e mi sono letto TUTTI i commenti. Con la faccia piena di lacrime. Grazie, siete stati meravigliosi.

http://video.deejay.it/copertina/michy-ospedale/1556

18 Dec 17:24

CUBA

by linus
linus_spot_citroen

Mentre una parte del mondo scivola sempre più all’indietro, verso una specie di nuovo Medioevo, un’altra sembra finalmente riaffacciarsi alla normalità. Dopo 55 anni, gli americani fanno pace con Cuba. Era ora.
Ci sono stato una volta sola, per pochi giorni, nel gennaio del 2005. Giravamo lo spot della Citroen C2, quello con l’alieno incazzato che mi viene a chiedere di abbassare il volume. Le riprese erano di notte, su una piccola spiaggia, con l’effetto del vento ottenuto facendo girare la turbina di un vecchio aereo. Freddo e rumore sono i primi ricordi.
Ma il più importante è un altro. Mi ero portato da casa la musica che i ragazzi dello spot avrebbero dovuto ballare, peccato che dopo pochi ciak fosse evidente che non era proprio il loro genere.
Tutt’altro atteggiamento nei fuori onda, quando la palla passava al dj locale. C’è in particolare una canzone latina, un reggaeton, mai sentita prima, che li fa saltare come dei pazzi. Fermi tutti, usiamo questa, dico. Era La Gasolina, che in Europa sarebbe dovuta uscire l’estate successiva ma che invece per colpa mia diventò subito il tormentone che ricordate.
E via con la ruota da pavone. Ma era stato solo culo.

http://video.deejay.it/copertina/citroen-2/1470

18 Dec 17:08

Il lato B del cinema (articolo scritto da J per ICON nell’ottobre del 2014)

by J
Il traffico su Slauson Avenue scorre pigro. Una Ford Sedan del ’48 nuova di zecca è in panne a ridosso del marciapiede. L’aria di mezzogiorno è rovente, l’autista si ripara sotto una palma e si tampona la fronte con un fazzoletto. Si guarda attorno in cerca di un telefono. Per qualche istante l’ingegnere alla finestra dell’ufficio della U.S. […]
03 Dec 09:13

Broken Link Checker: Basta Link Rotti, con un Plugin WordPress

by Tagliaerbe
Tizianogioiellieri

Molto interessante. Tz

Link Rotti

Un annetto fa, ho installato su questo blog Broken Link Checker.

Come suggerisce il nome stesso, è un plugin di WordPress – gratuito – che tiene sotto controllo i link presenti all’interno dei post e dei commenti, e se ne trova di rotti o non funzionanti li notifica in un apposito pannello, permettendoti di correggerli (o di eliminarli).

Questa la situazione quando ho lanciato il plugin,

Broken Link Checker appena installato

e questa 2 giorni dopo:

Broken Link Checker 48 ore dopo

In pratica, Broken Link Checker ha scovato subito 1.632 link rotti su un totale di 31.122 link, e poche ore dopo altri 1.035: significa che più dell’8,5% dei link presenti sul TagliaBlog risultavano non funzionanti.

A 12 mesi dall’installazione, e nonostante continui a pubblicare post pieni di link (che ricevono commenti, a loro volta con dentro link), il plugin seguita incessantemente a segnalare broken link, al punto che oggi sono arrivato ad avere poco meno di 26.300 link in uscita:

Broken Link Checker oggi

per la precisione, 4.827 link in meno rispetto ad un anno fa.

Ma qual è la causa dei Link Rotti?

Da quanto ho potuto notare, nella stragrande maggioranza dei casi i broken link sono generati:

  1. Da modifiche fatte agli URL, senza un 301. Non hai idea di quanti e quali noti siti cambiano il percorso degli URL, senza fare il redirect sulla nuova risorsa. In questi 12 mesi ho visto nomi come Google (nelle sue guide), Microsoft (sul blog di Bing), Wired (nei suoi articoli) e tanti altri big brand dell’editoria online cadere in questi errori puerili. Eccoti, ad esempio, la situazione di un po’ di link che puntavano dal mio blog al noto sito di news tecnologiche Read Write Web:

    I link non funzionanti di Read Write Web

    La ragione di tutti quei timeout? Mesi fa son passati dal dominio ReadWriteWeb.com a ReadWrite.com, ma si sono persi per strada i reindirizzamenti…

  2. Da pagine o interi siti web cancellati dall’oggi al domani. Non immagini quanti link in firma nei commenti risultano rotti solo dopo pochi mesi dall’inserimento del commento stesso. Domini scaduti, database con errore 500 fisso, e migliaia di terzi livelli eliminati da Internet. Un caso su tutti quello di Splinder: con la sua chiusura, si è portato nella tomba un numero spropositato di blog e di link, molti dei quali presenti nei miei commenti.

I Link Rotti Danneggiano la SEO?

Sistemarli migliora il posizionamento?

Questo è un punto molto dibattuto. Non credo che Google abbia mai affermato ufficialmente che avere qualche link esterno rotto possa penalizzare il ranking della pagina che lo ospita, ma all’interno delle ultime linee guida per i Quality Rater ho trovato questo punto:

Cosa dicono le linee guida per i Quality Rater di Google circa i Link Rotti

Tradotto, il punto in questione parla di mancanza di cura, di siti un pochino trascurati, che in quanto tali possono contenere link rotti.

Per estensione, ne deduco che avere pagine con molti link non funzionanti potrebbe significare (per Google) che il sito è un po’ lasciato al suo destino, abbandonato a se stesso. E questo non è certo un buon segnale da dare al motore di ricerca, e soprattutto all’utente.

Già, l’utente e la sua “esperienza d’uso” del sito.

I Link Rotti Rovinano la User Experience?

Direi proprio di sì.

Sappiamo bene quanto peso stia dando Google alla user experience, e un sito con un sacco di link – esterni o anche interni – che restituiscono un 404 non è certo un bel biglietto da visita.

Se l’utente clicca su un link e non lo trova funzionante, è probabile che chiuderà la linguetta del browser, abbandonando la navigazione del tuo sito: minor tempo di permanenza sulla pagina, e anche un brutto ricordo nella memoria del visitatore.

E se scappa in fretta e non torna più sul tuo sito, è probabile che in qualche modo anche il motore di ricerca se ne accorga, con tutte le conseguenze del caso.

L’Importanza dei Link Interni e dei Percorsi di Navigazione

Se possiamo (forse) tollerare qualche link rotto qua e là, dobbiamo però ricordarci di quanto sono importanti i percorsi di navigazione per i motori di ricerca, percorsi che ai link, e al loro buon funzionamento, sono strettamente collegati.

Nella famosa guida introduttiva di Google all’ottimizzazione per motori di ricerca, ci sono 2 capitoli (“Rendi il tuo sito semplice da navigare” e “Rendi il tuo sito più facile da navigare”) che parlano proprio di questo punto.

Si dice:

La navigazione di un sito web è importante per permettere ai visitatori di trovare velocemente il contenuto che desiderano. Essa può inoltre aiutare i motori di ricerca a comprendere quale contenuto è ritenuto importante dal webmaster. Sebbene i risultati di ricerca di Google siano forniti a livello della pagina, a Google piace conoscere quale ruolo una pagina rappresenti all’interno di un’architettura più ampia del sito.

Nella guida viene consigliato di usare “prevalentemente link di testo per la navigazione”, cosa che “rende l’identificazione del contenuto del tuo sito più semplice per i motori di ricerca”.

Infine si suggerisce di creare pagine 404 utili e personalizzate, che possano migliorare la user experience del tuo visitatore.

Capisci quanto sono importanti i link, anche quelli interni al tuo sito? E Broken Link Checker ti aiuta a scovare (a aggiustare) quelli rotti, qualora ce ne fossero.

Conclusione

Grazie a questo plugin ho eliminato migliaia di link esterni rotti, sistemato una dozzina di link interni ed eliminato una trentina di post che non avevano alcun senso, perché parlavano di prodotti/servizi non più esistenti: me ne sono accorto proprio per il fatto che i link puntavano a pagine inesistenti, o a domini cancellati. A cascata ho eliminato anche una decina di tag inutili, collegati a tali post.

Posso in sintesi dire che Broken Link Checker mi permette di mantenere sotto controllo il buon flusso del link juice che scorre all’interno del mio blog (e fuori da esso).

Link Juice

E’ un po’ come avere i tubi dell’acqua sempre perfettamente efficienti e senza perdite: trattieni più acqua sul tuo sito, la distribuisci meglio alle tue pagine, ed eviti che finisca dispersa.

E il tuo giardinetto crescerà sano, rigoglioso e ben irrigato. :-)

03 Dec 08:52

Adriana Lima walks the Victoria's Secret Fashion Show 2014

by WeLoveAdriana

Runway Videos:
  • Adri/Ale http://instagram.com/p/wHGnJYK33S/
  • Adri/Ale 2 http://instagram.com/p/wHIYmdBXWK/
  • Adri/Ale 3 http://instagram.com/p/wHIl5lDmud/
  • Adri/Ale 4 http://instagram.com/p/wHn0F-OzPN/
  • Backstage https://www.youtube.com/watch?v=zKaQLZb-b_c


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25 Sep 18:18

ancora lì...

by onda

in attesa della prossima onda...
10 Aug 09:27

il piacevole profumo dell'eternità

by giorgio giorgi
Vivere la seconda metà della vita significa fare i conti con la decadenza: del corpo, innanzitutto, ma anche delle energie e della memoria. E' la realtà e dobbiamo prenderne atto, possibilmente senza deprimerci troppo, cercando gli aspetti positivi e gradevoli dell'età matura.
In questi giorni mi è capitato, ad esempio, di pensare che passare alla decina successiva degli anni (50, 60 ecc.) è come salire uno scalino di una scaletta e raggiungere un'altezza maggiore, dalla quale si possono vedere più cose, un panorama più ampio, che quelli che stanno più in basso non possono ammirare.

E poi ci sono le cose che emanano un piacevole profumo di eternità: un amore, ad esempio, o un'amicizia profonda. 
Penso a quelle amicizie che esistono senza motivi specifici, che durano nel tempo perchè ci si relaziona proprio bene, perchè non ci sono mai problemi insormontabili, perchè c'è rispetto reciproco e assenza di giochi di potere, di invidie o competizione.
Sono come la natura, che sai che esiste e sempre esisterà perchè ha la sua ragion d'essere in sè, ha le sue leggi che la autoregolano e che si fondano sull'essenza di tutte le cose.

In un'epoca dominata dalla tecnologia, nella quale siamo tutti alle prese con il cambiamento continuo e veloce di tutto ciò che ci sta intorno, credo ci sia bisogno di individuare e coltivare con dedizione tutto ciò che ci può far vivere il piacevole sapore di ciò che dura a lungo nel tempo, l'inebriante profumo dell'eternità.
Dando la massima importanza, ovviamente, a ciò che percepiamo far parte di noi, della nostra vera essenza.

10 Aug 09:25

Dieci

by lauradeejay

02

Dieci anni fa ho trasmesso per la prima volta a Radio Deejay.

Vic ed io andammo in onda insieme. Lui paziente guida, io trepidante e angosciatissima nuova entrata.

Ogni tanto ripenso a quei primi giorni e mi rivedo così lontana, dieci anni sono tanti, anche se mi sembrano passati in un soffio.

L’ho raccontato tante volte cosa rappresentasse per me questa radio. Era tutto, era il mio punto d’arrivo, la vetta della montagna che avevo iniziato a scalare a mani nude, contro ogni pronostico. Pensavo di essere già troppo adulta per un esordio, avevo una lucida consapevolezza di quanto immensi fossero i personaggi che erano passati da questa frequenza. Avevo paura di un rifiuto da parte dell’unica persona che secondo me in tema di radio aveva ed ha ancora tanto da insegnare a tutti quelli che fanno il mio lavoro. Mi ripetevo: “se Lui dice no, il sì di un altro non avrà sapore”. Perché esiste uno stile Deejay che rende questa radio diversa ed unica anche quando tutto sembra omologato. Io volevo quello. Volevo un pezzetto di quel mondo e di quello stile.

Se dovessi riassumere con qualche scatto le emozioni di questi anni metterei di sicuro quel primo mese accanto a Vic,  il film di Natale della radio, la prima volta in Aquafan, Amiche per l’Abruzzo, la Deejay ten, le canzoni di Natale,  Rossi di Sera insieme a Rudy, le mille dirette dell’alba, le tante risate con i miei colleghi, la festa dei trent’anni.

Sono contenta di questo mio compleanno radiofonico.

Un’altra cosa che mi rende felice è il rapporto costruito con gli ascoltatori di Deejay. Quello che fate per noi è davvero impagabile. E per il vostro meraviglioso sostegno, anno dopo anno, diretta dopo diretta, non finirò mai di dire grazie.

 

 

riccione 049viclau

 

 

27 Apr 07:43

I stumble into town ...

by ReAnto R
Tizianogioiellieri

China girl

11 Apr 19:48

a parte la salute, l'amore e i soldi, cosa occorre per vivere bene?

by giorgio giorgi
Leonardo Manera
Innanzitutto la passione.
Senza passioni, la vita è fredda, vuota e con poco senso. Ci si può appassionare di tutto: persone, idee, animali, natura, oggetti, storia, cultura, interessi vari. L'importante è che siano passioni vere, che vengano dalla pancia e dal cuore, oltreché dalla testa.
Poi l'inquietudine.
Senza di lei, la vita è piatta, noiosa e ripetitiva. E' vero che se è eccessiva ci fa stare male, ma la sua mancanza totale non ci consente di sentirci vivi.
Poi il sorriso.
Una vita senza sorrisi è una vita triste. E' importante sorridere, avere un po' di ironia e di autoironia per non diventare troppo seriosi.
Poi il lavoro. A parte i pochi che possono vivere di rendita, il lavoro è importante, a patto che si riesca a trovare in esso un minimo di senso.
Poi il riposo. A patto che non lo si viva con senso di colpa, ma come occasione utile per ricaricare le pile, per ritrovare le energie che ci sono necessarie.
Poi l'ascolto. Perché non ascoltare davvero gli altri, ci condanna all'isolamento e non ci consente di aprirci alle possibilità che la vita ci può offrire.
Poi il distacco da tutti quelli che vorrebbero che noi fossimo come piace a loro e non come sentiamo autenticamente di essere.
Poi la forza d'animo che ci consente di affrontare le avversità e le difficoltà che prima o poi inevitabilmente compaiono nella vita di tutti.
Infine la responsabilità, affinché non si dia sempre la colpa di tutto agli altri, ma riconoscendo con onestà anche i propri sbagli, si cerchi il modo di migliorarsi senza abbattersi troppo e senza pretendere di essere perfetti.

La serie di cose necessarie per vivere bene che ho riportato qui sopra non è farina del mio sacco, tranne, in parte, i commenti a ciascun punto. Non è neanche il contenuto del libro di uno psicologo o di un filosofo.
Inaspettatamente, almeno per me, è la parte finale di uno spettacolo intitolato L'ottimista recitato dal comico Leonardo Manera, noto per la sua partecipazione a Zelig negli anni scorsi e trasmesso in questi giorni su Rai 5 (canale 23), rete che vi consiglio perché da dicembre trasmette tutto il giorno cultura, spesso di ottimo livello (concerti di musica classica, film d'autore, opere, teatro, concerti rock, documentari e mostre d'arte, spesso molto interessanti).
A volte, nella vita, si trovano cose intelligenti e interessanti che vanno aldilà delle aspettative.
Aspettarsi sempre qualcosa di bello e inaspettato è quindi un atteggiamento interiore che può rendere molto più viva e vitale la vita.

11 Apr 19:38

[cinema] Artifact - Bartholomew Cubbins

by Queen ♛

Nel 2008 i Thirty Seconds to Mars decidono di sganciarsi dalla casa discografica EMI. Questi non la prendono bene e gli fanno causa per 30 milioni di dollari. Artifact è il documentario girato da Bartholomew Cubbins, pseudonimo con cui Jared Leto, front man della band, premio Oscar per la sua immensa interpretazione in Dallas buyers club, firma i loro video (veri e propri cortometraggi); e racconta lo stress della battaglia legale con EMI mentre registravano il loro terzo album "This is war".

Clicca qui per sbirciare il trailer

Ho impiegato due giorni a scaricarlo da iTunes ma ne è valsa la pena.
22 Feb 16:44

Kathryn Goyette by I see who you are

by Lawrence van Niekerk